Durante i primi incontri del gruppo abbiamo rintracciato e condiviso i temi e gli aspetti che riteniamo particolarmente problematici.
Quindi li abbiamo trasformati in domande, con la speranza che potessero circolare alla ricerca di risposte, opinioni, punti di vista e che potessero essere il primo passo per riavviare un dialogo di cui sentiamo la mancanza.
- Il sociale è un costo o anche un investimento?
- L'istituzione che gestisce un servizio attraverso il privato sociale, che ruolo dovrebbe mantenere a livello gestionale e di controllo?
- La legge 328 del 2000 (riforma dei servizi sociali) parla di "progetto di vita", in che modo viene attuato?
Esistono spazi di confronto tra i diversi soggetti che si occupano di una persona (sanità, terzo settore, sociale) che riescono a influenzare effettivamente i processi decisionali delle istituzioni.
- La buona prassi, quella di lavorare insieme tra le istituzioni (regione, provincia, comuni), esiste ancora come idea?
- Le ventilate modifiche delle leggi regionali 20 del 2000 (sanitaria) e la 20 del 2002 ( sociale), attraverso quale percorso di confronto e con che criterio saranno formulate?
- Sono diversi anni, che a livello di psichiatria, il sociale ha istituito i servizi di sollievo (aiuto concreto alle famiglie). Come stanno funzionando? Quale futuro avranno anche dal punto di vista organizzativo, visto che la provincia non avrà più competenze sociali?
- In merito alle scelte fatte nei bilanci dai comuni, è sufficiente dire che si sono mantenuti i servizi?
- C'è la consapevolezza che il ruolo sociale dei comuni non esiste quasi più: i comuni sono diventati subalterni alla sanità (Piano socio sanitario)?
- Il comitato dei sindaci (attualmente formato da 60 sindaci dell'area vasta) dell'ambito, ha veramente un ruolo autorevole, di confronto e di decisione?
- Chi ha più autorità/responsabilità sulla salute, il sindaco o il direttore di area vasta?
- Pensate che sia necessario difendere e progettare un sistema di risposte sociali o seguire la logica del voucher può essere il futuro?
- I consultori, le umea e le umee, ai quali è assegnato un compito determinante per l' elaborazione delle risposte ai diversi bisogni presenti nel territorio, come possono svolgere a pieno questo ruolo visti i tagli e il rapporto numerico insostenibile tra operatori e utenti?
- Il sociale è un costo o anche un investimento?
- L'istituzione che gestisce un servizio attraverso il privato sociale, che ruolo dovrebbe mantenere a livello gestionale e di controllo?
- La legge 328 del 2000 (riforma dei servizi sociali) parla di "progetto di vita", in che modo viene attuato?
Esistono spazi di confronto tra i diversi soggetti che si occupano di una persona (sanità, terzo settore, sociale) che riescono a influenzare effettivamente i processi decisionali delle istituzioni. - La buona prassi, quella di lavorare insieme tra le istituzioni (regione, provincia, comuni), esiste ancora come idea?
- Le ventilate modifiche delle leggi regionali 20 del 2000 (sanitaria) e la 20 del 2002 ( sociale), attraverso quale percorso di confronto e con che criterio saranno formulate?
- Sono diversi anni, che a livello di psichiatria, il sociale ha istituito i servizi di sollievo (aiuto concreto alle famiglie). Come stanno funzionando? Quale futuro avranno anche dal punto di vista organizzativo, visto che la provincia non avrà più competenze sociali?
- In merito alle scelte fatte nei bilanci dai comuni, è sufficiente dire che si sono mantenuti i servizi?
- C'è la consapevolezza che il ruolo sociale dei comuni non esiste quasi più: i comuni sono diventati subalterni alla sanità (Piano socio sanitario)?
- Il comitato dei sindaci (attualmente formato da 60 sindaci dell'area vasta) dell'ambito, ha veramente un ruolo autorevole, di confronto e di decisione?
- Chi ha più autorità/responsabilità sulla salute, il sindaco o il direttore di area vasta?
- Pensate che sia necessario difendere e progettare un sistema di risposte sociali o seguire la logica del voucher può essere il futuro?
- I consultori, le umea e le umee, ai quali è assegnato un compito determinante per l' elaborazione delle risposte ai diversi bisogni presenti nel territorio, come possono svolgere a pieno questo ruolo visti i tagli e il rapporto numerico insostenibile tra operatori e utenti?
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